Appunti per un cinema dell’Apocalisse di Dimitri Chimenti

Se per filosofia intendiamo non un campo disciplinare, ma un’attività critica attraverso cui costruire un destino comune e testimoniare il mondo, allora in Italia essa solo raramente è stata applicata all’analisi del cinema. Vengono in mente soprattutto i nomi di Maurizio Grande e di Pietro Montani, ma anche quello di un giovane studioso recentemente scomparso, Marco Dinoi.

A pochi mesi dalla morte del suo autore esce Lo sguardo e l’evento. I media, la memoria, il cinema (Le lettere, € 25, pag. 328), un’analisi sulle diverse funzioni che televisione e cinema hanno svolto nella costituzione di una memoria degli eventi dell’11 Settembre. Un libro che parte dalla consapevolezza che tutto l’armamentario concettuale messo in campo dagli epigoni di Baudrillard e soci è ormai inservibile. E’ forse da questa consapevolezza che nasce una scrittura di un’eticità potente, capace di stabilire ancora una differenza primaria tra ciò che vediamo e ciò che conosciamo.

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